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CURL CON MANUBRI, SCOPRIAMO IL MIGLIORE

03/10/2020 08:30

Dott. Angelo Pancaro

Biomeccanica,

CURL CON MANUBRI, SCOPRIAMO IL MIGLIORE

Considerato come l'esercizio più utilizzato al mondo per  l'allenamento del bicipite brachiale, il Curl con Manubri presenta caratteristiche e peculiarità da...

Considerato come l'esercizio più utilizzato al mondo per  l'allenamento del bicipite brachiale, il Curl con Manubri presenta caratteristiche e peculiarità da prendere in forte considerazione al fine di ottenere i migliori risultati desiderati.

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Esaminando la gestualità del movimento da un punto di vista biomeccanico, appare chiaramente evidente come i muscoli principalmente coinvolti nell'esecuzione, anche detti agonisti, siano il bicipite brachiale, il brachiale e il brachio-radiale. Questi, infatti, si presentano come i principali flessori del braccio ma, a seconda del punto di rotazione in cui quest'ultimo si trova e dell'angolo della spalla, il coinvolgimento muscolare presenta variazioni anche piuttosto marcate.

Prendendo in prima considerazione le rotazioni è possibile notare come,

fissando il braccio in:

- supinazione, risulta maggiore il coinvolgimento del muscolo bicipite brachiale essendo esso stesso il maggior rotatore esterno del braccio (insieme al supinatore), mentre viene quasi annullata l'azione del brachioradiale. Tale modalità di esecuzione comporta un lavoro in accorciamento del bicipite brachiale che, pertanto, si presenterà maggiormente sviluppato nella sua porzione medio-alta (con il classico aspetto a palla);

- neutro, non vi è una netta predominanza di uno tra i tre principali muscoli, bensì lavorano in sinergia. L'esecuzione con tale importazione tecnica consentirà di sviluppare il bicipite in allungamento e, per questo, si presenterà affusolato;

- pronazione, sebbene i muscoli si presentino in pre- allungamento e, quindi, ad occhio inesperto potrebbe apparire come un lavoro più stimolante, tale impostazione fa entrare in gioco alcuni ulteriori muscoli (estensori lungo e breve radiali del carpo, estensore delle dita ed estensore ulnare del carpo) che, a causa della loro modesta capacità di espressione della forza, rischia di causare un'epicondilite laterale, ossia un'infiammazione della porzione laterale del gomito.

Per questo motivo il movimento biomeccanico più conveniente risulta essere il mantenimento del neutro in estensione e l'associazione della supinazione alla flessione, in modo da consentire il massimo allungamento e il massimo accorciamento possibili e, quindi, sviluppare in modo ancora più ottimale i muscoli in questione.

Non solo, rispetto alla stazione solitamente presa in considerazione, ossia quella eretta, è possibile lavorare in ulteriori due modalità che consentono un differente allungamento/accorciamento muscolare, ossia:

- stazione semi-supina su panca inclinata, dove maggiore è l'inclinazione e maggiore sarà l'allungamento e, quindi, il coinvolgimento del bicipite brachiale, essendo esso biarticolare, mentre per ciò che riguarda gli altri muscoli non vi è una sostanziale

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modificazione del coinvolgimento, se non fosse per il maggior stiramento della fascia che, quindi, presuppone un leggerissimo prestiramento anche di questi ultimi. Il limite di tale impostazione risiede nella minore espressione di forza che è possibile esprimere al gesto.

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- stazione semi-prona sempre su panca inclinata, dove maggiore è l'inclinazione di quest'ultima e maggiore è l'accorciamento e, quindi, il coinvolgimento nel gesto del bicipite brachiale. Tale impostazione viene perciò preferibilmente utilizzata in

tutti quei casi in cui si vuole porre maggiore esfasi, in particolare, sul muscolo brachiale.

Alla luce di quanto espressamente descritto nell'articolo, dunque, appare d'obbligo una domanda: "qual è dunque il curl migliore?" Ovviamente non esiste un curl migliore di un altro, all'interno di una programmazione è quasi sempre conveniente utilizzare tutte e tre le diverse stazioni appena viste, mentre, salvo particolari casi, è sempre bene aasociare la rotazione in neutro all'estensione e quella in supinazione alla flessione ed è sempre assolutamente sconsiglato portare l'avambraccio in pronazione per evitare fastidiose infiammazioni e periodi più o meno lunghi di recupero.