Quello in palestra è un lavoro estremamente bello, soddisfacente e alla portata di tutti. Già, perché non serve conoscere la biomeccanica dell’esercizio scelto, con tutti i fondamenti di metodologia del movimento umano, anatomia, biochimica, biologia e fisica applicata, non serve saper discriminare una tipologia di allenamento e di esercizio piuttosto che un altro, con tutti gli elementi di posturologia e attività motoria preventiva e adattata, non serve neanche capire il come e il perché scegliere e applicare le variabili di volume, intensità e recupero, con tutte le nozioni di metodologia dell’allenamento, neurologia applicata, fisiologia, programmazione dell’allenamento ed endocrinologia, paradossalmente non serve neanche sapere cosa siano le suddette variabili dell’allenamento, che stanno alla base della metodologia dell’allenamento, tutto questo non serve, o forse serve solo parzialmente perché semplicemente basta essere dotati di un fisico muscoloso, aver frequentato l’ambiente palestra per un periodo più o meno lungo di tempo, conoscere a grandi linee i vari distretti corporei e qualche esercizio per ogni muscolo senza stare troppo a guardare se è applicabile alla personale e specifica struttura corporea della persona che si ha di fronte, applicarle un numero di serie e ripetizioni standard perché ci si ricorda grosso modo quelle già assegnate dai precedenti istruttori dai quali si è stati allenati nel corso della vita in palestra, un carico via via crescente anche da una sessione all’altra, un tempo di recupero troppo spesso eccessivamente largo così per essere sicuri che si abbia recuperato neanche si sa cosa e il gioco è fatto. Si è di fronte ad un allenatore!
Ma non finisce qui, il quadro diventa ancora più raccapricciante nel momento in cui si pretende anche di saper e poter dare consigli (ammesso che ci si limiti solo a quelli) o addirittura stilare piani alimentari senza essere in possesso del benché minimo titolo universitario che attesti non solo le competenze in nutrizione umana con le sue componenti di genetica, biochimica, patologia, fisiologia e chi più ne ha più ne metta che gli stanno dietro, ma anche e soprattutto che abiliti ai fini legislativi allo svolgimento della professione. Ma nessun problema, ci si improvvisa anche in questo, non è poi difficile, basta leggere le calorie impresse sulla confezione dei vari alimenti e scegliere quelli con gli indici più bassi, aver sfogliato qualche rivista in cui sono indicate le dosi di amminoacidi e creatinfosfato consigliabili, un multivitaminico e il gioco è fatto! Anzi no, manca la bomba di anabolizzanti. Già, gli anabolizzanti, perché ormai sono sempre più gli (imbroglioni, incapaci) istruttori che non solo li consigliano, ma addirittura (e qui riporto le parole scritte da uno, e non solo uno, illustre P.T. social) ne "sono venditori". Tutto pronto, ecco a voi un fisico bello, grosso e perfetto sotto tutti i punti di vista dell’estetica, per lo più in un tempo relativamente brevissimo se paragonato a quello che un istruttore dotto, serio e di sani principi potrebbe mai farti avere. Sarebbe infatti impossibile poter ottenere non solo quelle masse, ma addirittura quella velocità di risultati senza qualche piccolo (si fa per dire) aiutino. Aiutino che però costa caro, non solo in termini economici, ma anche e soprattutto salutistici, perché non basta assumere qualche trasportatore dei grassi e qualche diuretico per evitare i rischi di importanti patologie come l’infarto cardiaco, non esiste infatti alcun prodotto capace di contrastare la formazione di placche ateromasiche all’interno dei vari vasi sanguigni, inoltre quelli più piccoli si ostruiscono prima e le coronarie non sono né esenti né di dimensioni sufficientemente grandi a scongiurare o prevenire il problema. Allora ecco che la prospettiva cambia e ci si ritrova di fronte ad un nuovo profilo del corpo perfetto, il profilo di chi finirà la propria vita assumendo una nuova tipologia di farmaci, quelli forniti dal servizio sanitario, o che (per qualcuno nella migliore delle ipotesi) ci resta sul colpo, perché vai a spiegare ad uno che fino al giorno prima viveva e si allenava per quelle grandi masse che da oggi in poi l’unico allenamento che vedrà sarà quello aerobico moderato e gli unici cambiamenti che vedrà per le proprie masse saranno la perdita del tono e del volume accompagnati da pelle flaccida e cadente. E non si pensi che gli amminoacidi-proteine in polvere siano una soluzione intelligente, infatti se è vero che cresce il muscolo è altrettanto vero che cresce anche la quota di grasso, ma non quello superficiale, piuttosto quello viscerale, sempre e solo quello!
Ma i problemi non finiscono qua, infatti oltre al fatto che chi consiglia queste sostanze fa del male a se stesso (perché probabilmente ne è già un utilizzatore) e a tutti coloro i quali si lasciano abbindolare, ciò predispone anche buona parte di quegli allenatori seri di cui si è parlato prima ad andare incontro a dubbi e conflitti interni (perché nonostante tutti gli studi e gli sforzi non può riuscire ad ottenere gli stessi risultati) per cui presto o tardi rischierà di affacciarsi anche lui verso questo mondo dapprima solo nella sua componente teorica, dopo di che si presume che ne verificherà personalmente i risultati e, una volta intrapresa questa strada, anche per non sentirsi troppo solo, facilmente e inevitabilmente si ritroverà a consigliarli, chiudendo e ricominciando quel circolo vizioso simile ad un cane che si morde la coda.
Per questo nasce questo articolo, prima di tutto per rassicurare tutti quei professionisti che, giustamente, cercano di restare puliti, liberi da tutte queste pratiche che rientrano nella categoria della chimica farmaceutica dopante, e che, anche se ormai per certi versi accettata dalla comunità sportiva (vedi i nuovi body builder cosiddetti "natural" che poi natural non sono perché per qualche oscuro motivo sarebbe naturale alimentarsi con polveri proteiche) non forniranno mai le stesse proprietà e principi nutritivi di un alimento nella sua interezza, né tantomeno il gustoso sapore. La bellezza e la bravura risiedono piuttosto nel riuscire a trovare il perfetto connubio nella preparazione, nel dosaggio e negli accostamenti tra i vari alimenti. Non solo, vorremmo anche rassicurare per ciò che riguarda le metodiche allenanti le quali non possono essere improvvisate, ma hanno salde basi scientifiche che vanno rispettate e dalle quali non si può prescindere. Oltretutto quelle fornite dagli studi sono le uniche e le sole capaci di fornire la perfetta forma fisica, quella che "anche se mi fermo un periodo di tempo non perdo di colpo tutto il lavoro fatto, ma resto più o meno stabile".
Infine questo scritto nasce anche per ricordare o, per chi non lo sapesse, spiegare a tutti gli aspiranti cultori del corpo che la cultura fisica è un processo lento e costante che richiede molto impegno fisico, mentale e temporale e che deve mirare a fornire quello stato di costante benessere generale che va ben oltre le apparenze dell’oggi, ma si perpetua il più possibile nel nostro domani e per attuarlo nel migliore dei modi non bastano la costanza e la determinazione, ma anche e soprattutto l’affidarsi a professionisti seri, preparati, competenti, titolati e, perché no? Anche d’esperienza.